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APPLICATIVI WEB 2.0


STRUMENTI INFORMATICI PER IL WELFARE ED IL TERRITORIO


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ARCHAS nel sito www.agid.gov.it - Agenzia per l'Italia Digitale

come "fornitore di dati OpenSource Mysql per la PA"
Agenzia per l'Italia Digitale (2006-2016)
Titolo: Anziani e Badanti

http://basidati.agid.gov.it


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STRUMENTI INFORMATICI PER IL WELFARE ED IL TERRITORIO.
APPLICATIVI WEB 2.0.

Sostenibilità e WELFARE DI TERRITORIO.

Partiamo dal problema centrale: troppo spesso i migliori progetti per il welfare sono costretti a chiudere. Ciò avviene per una ragione semplice: più un progetto funziona e più si diffonde, più necessita di maggiori risorse (soldi, investimenti, personale); poiché tali risorse non ci sono o scarseggiano, i progetti chiudono.
Dobbiamo quindi uscire da questo circolo vizioso. Come?
Le soluzioni per ora adottate si sono dimostrate insufficienti e inadeguate. Il continuo contenimento dei costi inevitabilmente si riflette sulla qualità dei servizi: non solo non risolve il problema, ma lo peggiora. Allo stesso tempo, se è vero che il servizio non deve gravare sull’utente, ciò non significa che non esistano costi per realizzarlo e mantenerlo.
Dobbiamo allora costruire una logica di autosostenibilità economica e sociale dei progetti di welfare. In questa direzione, c’è una soluzione immediatamente percorribile: le piattaforme informatiche “nodali” basate su “welfare-network”. Si tratta di strumenti in grado di estendere e potenziare le reti di distribuzione di servizi sociali e socio-sanitari che incorporano una quota di risorse, anche economiche, da reinvestire per il cofinanziamento dei servizi stessi. In altri termini, i nodi del “welfare-network” condividono tra di loro competenze e risorse, alimentando in modo sinergico lo sviluppo dei servizi. Ogni nodo trae quindi vantaggio dall’aumentare la qualità complessiva ed è quindi stimolato a far crescere le risorse disponibili.
Qualità e disponibilità di risorse cessano di essere in competizione, ma diventano l’una condizione dell’altra. Ciò che è nell’interesse di un nodo è infatti di interesse di tutta le rete, e viceversa.
Il circolo vizioso si trasforma nel WebWelf in un circolo virtuoso!
Con questo obiettivo, che configura un welfare moderno e autosostenibile, adattiamo i sistemi informatici distribuiti in modalità SaaS (Software as a Service) alle politiche sociali e socio-sanitarie che si pongono il comune obiettivo di fronteggiare il problema della fragilità. Lo strumento digitale diventa così un dispositivo per costruire reti cooperative capaci concretamente di creare nuovi progetti di welfare, in cui all’aumento della qualità corrisponde un aumento della sostenibilità economica e di risorse.


PREMESSE.

Nel 2011 le persone residenti in Lombardia con età superiore ai 65 anni erano 1.990.483 (circa il 20% della popolazione residente). Le persone ultra ottantenni erano invece 549.286 e rappresentavano il 5,5% della popolazione (Istat, Statistiche demografiche). Le previsioni demografiche per il futuro indicano tra il 2010 e il 2020 un incremento della popolazione ultra sessantacinquenne stimato intorno al 16% e un aumento ancor più significativo delle persone con più di 80 anni che rappresenteranno il 7,3% della popolazione e diventeranno circa 753.000 con un incremento percentuale del 39%.
(http://demo.istat.it).

In Italia si stimano circa 900.000 casi di demenza e circa 3 milioni di familiari sono coinvolti direttamente nell’assistenza ai pazienti. Nel nostro Paese ogni anno i nuovi casi sono circa 96.000. È stato stimato che le persone affette da demenza raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040 (L’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, Rapporto 2009, a cura di NNA - Network Non Autosufficienza).

IL PROBLEMA.

La disabilità, anche quella connessa all’invecchiamento, pone le persone e le famiglie in una condizione di fragilità legata al carico di cura in sé e alla gestione di una molteplicità di esigenze, da quelle di tipo socio-assistenziali e sanitarie a quelle di tipo relazionale, che la situazione di progressiva perdita di autonomia comporta.
Per lungo tempo la famiglia come “istituzione curante” ha giocato un ruolo prioritario nella rete dei servizi ma oggi questa impostazione richiede decisi adattamenti, perché le trasformazioni culturali, socio-economiche e demografiche degli ultimi anni stanno indebolendo la capacità di cura della famiglia e aumentando le situazioni in cui il disabile o la persona anziana non ha alcun sostegno familiare. Inoltre, l’allungarsi della vita media delle persone porta spesso a una maggiore complessità assistenziale nell’ultimo periodo di vita.
Negli ultimi anni, il sistema di welfare lombardo ha cercato di garantire risposte efficaci e di qualità alle situazioni con un grado di compromissione più elevato (ci si riferisce in particolare ai Centri Diurni Integrati – CDI – e alle Residenze Sanitarie per Anziani o Disabili – RSA, RSD, ...), ma oggi cresce sempre più l’esigenza di vivere nella propria casa il più a lungo possibile e in sicurezza. Questo richiede che si realizzino percorsi di cura integrati dove diversi servizi concorrano alla necessaria assistenza e cura a domicilio.

Nella costruzione del percorso di cura le persone anziane o disabili e le loro famiglie si trovano quindi spesso a scegliere tra:
- DOMICILIARITÀ: la semplice permanenza al domicilio che, se non supportata da un’assistenza effettivamente tarata sui bisogni di cura e sorveglianza della persona, determina oneri rilevanti per le famiglie soprattutto in termini di tempo dedicato, di energie investite e di esposizione ai rischi di scelte di cura inadeguate e “improvvisate”. In questo scenario, le famiglie sono normalmente costrette a organizzarsi in autonomia, reperendo sul mercato privato di cura le necessarie risposte ai propri bisogni. La soluzione più frequente nel caso degli anziani è il ricorso alle assistenti familiari (badanti), che determina la necessità di stipulare un contratto andando a rivestire un ulteriore ruolo, quello di datore di lavoro.
- RESIDENZIALITÀ: l’inserimento in RSA, che richiede una compartecipazione economica onerosa per le famiglie e non sempre risponde alle esigenze e ai bisogni delle persone anziane che, anche se fragili e impossibilitate a rimanere presso il proprio domicilio, vorrebbero continuare a vivere in contesti ben collegati alla propria comunità di appartenenza e che mantengano alcuni dei caratteri distintivi della dimensione abitativa domestica.

In questo senso è oggi necessario sperimentare soluzioni alternative per le persone anziane e disabili con ridotta autonomia, in cui valorizzare i desideri e le potenzialità delle famiglie e delle comunità dentro percorsi di cura tutelati e protetti.
Le famiglie sono impreparate a far fronte alla complessità assistenziale connessa all’ingravescenza della patologia e della disabilità, sono impreparate a far fronte allo stato di emergenza e di squilibrio in cui un evento traumatico e improvviso può gettare la rete più prossima di sostegno all’anziano o al disabile; nella difficoltà è bombardata da sollecitazioni che arrivano da canali più o meno formali, recupera, spesso online e in solitudine, informazioni più o meno corrette, approda acriticamente presso alcun servizi più o meno in rete fra loro passando indifferentemente attraverso il consiglio del Medico di Medicina Generale, del farmacista o del vicino di casa.
In questo quadro appare evidente come informazione e orientamento non siano da considerarsi la cornice dell’offerta, ma forse addirittura la sostanza dell’impegno pubblico/privato nell’ambito della domiciliarità delle cure; informare e orientare sono compiti gravosi che riqualificano la funzione dei servizi, da prestazionale a supportiva dell’analisi del bisogno e della capitalizzazione delle risorse.
Una funzione “bussola”, si potrebbe dire, che favorisce un protagonismo consapevole e maturo del caregiver e che accompagna senza sostituirsi ma fornendo gli strumenti adeguati per affrontare percorsi di cura efficaci e soddisfacenti.

OBIETTIVI E IL PIANO DI AZIONE.

A fronte dell’invecchiamento della popolazione, dell’impoverimento dei sistemi familiari di cura, dell’accentuarsi della complessità assistenziale e della riduzione delle risorse pubbliche destinate al welfare è necessario pensare a delle nuove strategie efficaci, efficienti e sostenibili.
Innanzitutto è necessario cambiare punto di vista e vestire i panni del caregiver, ruolo tanto cruciale, quanto ancora oggi privo di una reale identità e di un reale riconoscimento. Il caregiver svolge una “professione” che necessita di conoscenze e di competenze, che non può essere improvvisata. Se siamo disponibili a guardare alla famiglia fragile come a una potenziale fonte di risorse e al caregiver non solo come a un soggetto portatore di bisogni e richieste, allora la presa in carico assumerà un valore del tutto nuovo.
Innanzitutto il caregiver necessita di orientamento e di informazioni univoche e corrette, necessita di acquisire un bagaglio “formativo” che gli permetta di comprendere il presente e immaginare/“prevedere” il futuro per non trovarsi impreparato di fronte a nuove esigenze assistenziali e al declino della persona fragile.
Allora la presa in carico non sarà più finalizzata all’erogazione di una prestazione ma all’accompagnamento e al monitoraggio, all’addestramento e formazione del caregiver, alla valorizzazione delle risorse dell’anziano e della famiglia.
Se sarà questo il nuovo modello di servizio e se sarà questa la svolta a cui sta andando incontro il welfare, è indispensabile provocare ora un cambio di passo “culturale” che investa gli operatori dei servizi e la cittadinanza attraverso politiche a sostegno del protagonismo del caregiver e del consolidamento di un’offerta pubblico/privata integrata.

Dentro questa logica nascono gli strumenti ARCHAS-WebWelf che intendono essere di supporto alla ricomposizione delle risorse del contesto di cura, e della comunità, dell’offerta pubblica e di quella privata, al superamento della frammentazione delle risposte, degli accessi impropri, e delle estenuanti peregrinazioni dei caregiver tra i servizi, strumenti che vogliono dare valore alle reti di qualità e concorrere a realizzare un sostenibile modello di welfare.

Gli strumenti ARCHAS-WebWelf AB&C2.0 si propongono di sostenere iniziative che siano in grado di:
- 1) arricchire le risposte socio-assistenziali per le persone anziane e i disabili, sostenendo la sperimentazione di innovative risposte di cura domiciliari e promuovendo la continuità assistenziale.
- 2) promuovere a livello territoriale la riorganizzazione dei servizi di sostegno alla domiciliarità mettendo in connessione e integrando le singole iniziative esistenti con l’obiettivo di ridurre la frammentarietà e di migliorare l’appropriatezza dell’accesso ai servizi.
- 3) supportare le famiglie nell’individuazione e nella gestione delle soluzioni private di cura (assistenti familiari), riducendo la complessità organizzativa in carico alla famiglia e migliorando la qualità del servizio offerto.
- 4) supportare le famiglie fragili nell’accesso alle informazioni, anche attraverso strumenti multimediali e video, migliorando la consapevolezza del ruolo dei caregiver in un’ottica di protagonismo dei singoli nella definizione del proprio percorso di cura.



Come siamo arrivati all’idea di WebWelf?
Ci siamo arrivati attraverso anni di progetti, sperimentazioni e realizzazioni che hanno consentito di fare grandi passi in avanti nella costruzione di un modello integrato. Grazie a questa lunga e consolidata esperienza, oggi la proposta WebWelf non è semplicemente un’idea importante e futuribile, ma una piattaforma pronta e collaudata, innovativa e pronta all’uso.

Qui di seguito riportiamo le principali realizzazioni che costituiscono le fondamenta del progetto WebWelf.



La tecnologia di distribuzione




Agenzia di Cura

Conferenza del 26 Giugno 2014


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Obiettivo del progetto è stata la sperimentazione di un nuovo modello integrato di emersione e qualificazione del lavoro privato di cura. Per realizzare tale obiettivo si è creata una rete coordinata di interventi, in stretto collegamento con i servizi sociali e socio-sanitari territoriali.
Il progetto, sostenuto dal contributo della Fondazione Cariplo, ha avuto come capofila "Acli Lombardia" e come partner l’"Ambito di Cinisello Balsamo", la "Cooperativa Sociale Famiglie e Dintorni" e l’"Associazione per la Ricerca Sociale".


Voi Siete Qui

Conferenza del 23 Ottobre 2015


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L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita del caregiver, cioè di colui che deve trovare una soluzione alla cura di bambini, persone anziane o non autosufficienti. Ciò viene qui reso possibile dalla creazione di una rete capace di fornire le informazioni necessarie al caregiver per orientarsi e fare la scelta migliore.
Il progetto sperimentale è stato realizzato con il contributo di ASL Milano - Regione Lombardia, dalla "Cooperativa Sociale Famiglie e Dintorni" in partnership con "Fondazione La Pelucca onlus".




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Piattaforme "ilmiocomune" - dal 1996 ad oggi

L’obiettivo è la realizzazione di una piattaforma open source per i portali dell’amministrazione comunale. È un dato certo ormai da tempo, infatti, che l’open source ha una qualità superiore, è più efficiente ed è meno costoso; da almeno quindici anni, molte amministrazioni pubbliche e numerose aziende private nel mondo lo adottano con risultati importanti e consolidati.

Già vent’anni fa noi abbiamo considerato l’open source l’unica proposta possibile verso le amministrazioni pubbliche: il tempo ci ha dato ragione, e la nostra lunga esperienza nel campo ci permette oggi di proporre la piattaforma “ilmiocomune” su database open source distribuito in Cloud Computing.
 

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PTO (Piano dei Tempi e degli Orari) - TOM

Obiettivo di questi progetti è fare fronte a uno dei grandi problemi quotidiani dell’epoca in cui viviamo: la fragilità familiare, derivanti dalla scarsa disponibilità di tempo e dalla necessità di combinare le esigenze lavorative con quelle della cura. I progetti PTO e TOM sono rivolti alle politiche temporali e alle politiche giovanili di Sesto San Giovanni, evidenziando la necessità di riconoscere e qualificare il ruolo di figure come le Assistenti Familiari e le Babysitter, fino ad eleggerle come nuovi pilastri della famiglia, istituzione che rischia altrimenti di perdersi in una condizione di non-autosufficienza.
 

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www.ambitossg.net - dal 2000 ad oggi

Seguendo da vicino i progetti dell’Ambito di Sesto San Giovanni e le sue politiche di coinvolgimento delle reti welfare, abbiamo notato come spesso i “tavoli di concertazione” per lo sviluppo delle politiche territoriali siano costituiti da tutte le rappresentanze della rete. Attraverso il costante lavoro che fa l’Ufficio di Piano sul territorio, si sono costituite delle reti di relazione spesso cooperanti, ma mancano gli strumenti software per unirle e metterle in relazione. ambitossg.net è un sito ingegnerizzato che si è proposto di superare questo problema, fornendo concretamente un’infrastruttura tecnologica al lavoro di rete.

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Auxologico - Galeazzi

Dall’esigenza di avere dati informativi sempre aggiornati sul web per l’utenza, senza alcun costo di mantenimento e di sviluppo di sinergia tra i nodi della rete, è nata l’idea di uno sportello responsabilizzato e geolocalizzato. Sono gli stessi nodi della rete, coinvolti nel progetto cooperativo, ad attivare e sviluppare il processo. Ciò avviene attraverso la realizzazione di reti web multi-layer distribuite sul territorio con nodi geolocalizzati e direttamente responsabilizzati.

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Mellin - Mitek - Olitalia - Blackrocks - VideoLab

La formazione e l'informazione a distanza on-line, live o on-demand è nelle società contemporanee di fondamentale importanza. Probabilmente, oggi, stampare e distribuire una manciata di biglietti da visita costa di più che girare un video che potenzialmente può essere visto e rivisto da migliaia o milioni di persone, quando vogliono loro e in modo gratuito.

Il futuro è ora! Questo futuro noi abbiamo cominciato a costruirlo fin da quando sembrava fantascienza. Oggi possiamo quindi fornire strumenti video all’avanguardia per l'informazione e la formazione a distanza (FAD), piattaforma web per videoconferenze online e on demand, piattaforma informatica open source su standard SCORM per corsi certificati. Il tutto con massima garanzia di qualità, affidabilità e verificabilità immediata... chiavi in mano!

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"Regioniamo" - progetto testing

Il progetto “Regioniamo”, realizzato in testing per il Consiglieri Regionali della Lombardia, si è posto l’obiettivo di creare una rete partecipativa (video conferenze online, sondaggi online, documenti condivisi, ecc.) tra i consiglieri e i loro progetti. Si è avvalso degli strumenti di Google App in sinergia con le nostre applicazioni, configurando il primo nostro applicativo in Cloud Computing distribuito in modalità SaaS.

Grazie a sviluppi importanti nella nostra infrastruttura web-server interna, siamo infatti arrivati a distribuire i nostri prodotti in modalità Saas, consentendo ai nostri clienti la fruizione degli applicativi software ARCHAS (ospitati all'interno della nostra infrastruttura) mediante Internet. I vantaggi per il fruitore sono indiscutibili.

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Onama - Carapelli - Saclà - Progetto Terra

Si tratta di progetti di educazione alimentare, su scala italiana, destinati alla complessa rete costituita da insegnanti, genitori e bambini. L’obiettivo è la realizzazione dell’intera parte grafica e di tutti gli strumenti multimediali per l’apprendimento e il divertimento.

Sui territori esiste già una rete attiva fatta di asili, scuole, strutture ricreative, insegnanti, famiglie, con soggetti pubblici e privati. Il problema di tale rete consiste nella difficoltà di creare e individuare mezzi per comunicare e cooperare. La creazione di questi mezzi è il nostro obioettivo.

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Pharmaplacement - Ctp - Unesco

La geolocalizzazione, con il recente portentoso avvento di smartphone e tablet (mobile devices), è una funzione sempre più importante per consentire di conoscere la disposizione sul territorio e la distanza dei differenti nodi da “dove sei tu”. Come sviluppatori Google, Google-Maps e Google-Earth, abbiamo deciso di sviluppare i nostri strumenti considerando la geolocalizzazione una strada da perseguire per dare informazioni sul territorio. Su questa base, abbiamo costruito piattaforme intranet territoriali basate su web (vpn) e geolocalozzazione con APP per devices.



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  Pier Paolo Anselmi

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  Sergio Scaldati

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Michela Anselmi

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dottore commercialista
revisore dei conti



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